Un parco, allegoria della vita con i suoi sentieri intricati e la complessità di scegliere una direzione. Un mondo piccolo, abbozzato ma familiare, presentato al lettore soltanto attraverso il filtro del protagonista, che ogni giorno percorre la strada più breve con difficoltà — non ci è dato sapere quanto si sia sforzato per trovarla — e ogni giorno segue sempre la stessa avanti e indietro, trascorrendo il tempo tra la solitudine della propria casa e il suo ufficio, che condivide con Lei, unico motivo, o quasi, per tirare avanti.
Undici capitoli conducono il lettore attraverso undici giorni della vita dell'obeso (ma lo sarà davvero?) narratore, tra riflessioni razionali, fantasie infantili, deliri paranoici, situazioni imbarazzanti, coincidenze improbabili e… una serie di morti improvvise e scollegate. Chi è quel “ragazzo degli uccellini” che appare e scompare, tremante, in quel parco? Che cosa c'entra “la ragazza che corre” con gli eventi che scuotono, ma in fondo non alterano, la solitaria vita del protagonista?
Non c'è da aspettarsi di trovare tracce di sentimenti che possano ricordare l’amore ne La sincerità dell'abbandono, né intenzione consolatoria. Ma vi divertirà, vi confonderà, vi amareggerà, e vi farà riflettere sull'esistenza e la relazione con l'altro come mai avete fatto prima.
Quella mattina Claude si svegliò, ma avrebbe preferito restare nel mondo dei sogni che sogni non aveva per lui, ma andava bene così. Non ci volle molto prima di accorgersi che il suo orecchio sinistro era rimasto sul cuscino.
— Poco male, — pensò — ne ho un altro.
La mattina seguente Claude si svegliò, ma avrebbe preferito restare nel mondo dei sogni che sogni non aveva per lui, ma andava bene così. La sua mano destra era priva di un mignolo.
— Poco male, — pensò — ne ho un altro.
Un agghiacciante ronzio veniva prodotto dalle due parti della pesante parete d’acciaio dinanzi al signor Anderson le quali, dopo essersi separate diagonalmente, scomparvero una nel pavimento, l’altra nel soffitto. L’uomo varcò la soglia e subito la parete si serrò alle sue spalle, rinchiudendolo nella piena oscurità. “Il letto è subito a destra” Leggi tutto…
Il vecchio custode mi fece entrare in una stanza chiusa al pubblico. L’odore intenso di pietra umida, di muffa e di polvere, che pareva strappare l’aria dai polmoni era accentuato dalla mancanza di luce. Per poter vedere qualcosa, il custode accese le candele disposte qua e là, pronte per le rare visite. Leggi tutto…
Suona il campanello e Lauren corre veloce ad aprire la porta. «Philip!» I suoi occhi si illuminano. Bacia Philip come se non lo vedesse da anni, come se fosse tornato dalla guerra. Non lo vede da ieri sera, non più di venti ore fa. Sono i misteri dell’infatuazione; ci si casca sempre, ci caschiamo tutti. Leggi tutto…